Proprietà anti-age, lassative, depurative e di aiuto a digestione, pressione sanguigna o circolazione del sangue. Drenante.
La frutta forma un gruppo di alimenti più omogeneo rispetto a quello degli ortaggi e delle verdure, e si differenzia anche per valore nutritivo e possibilità di conservazione.
In quest'ultimo caso, troviamo infatti la conformazione (la frutta a buccia spesso è meno fragile di quella a buccia sottile); il colore (la frutta colorata è molto più ricca di citamina A e C); la diversità della selezione genetica.
Inoltre, quando la frutta raggiunge la sua massima maturità, raggiunge anche il massimo delle sue qualità nutritive e gustative.
A seconda di alcune caratteristiche organolettiche e nutrizionali, possiamo distinguere la frutta in:
- Acidulo-zuccherina: mele, pere, pesche, susine, uva, albicocche, ciliegie, fragole, lamponi;
- acidula: contiene circa il 15% di zuccheri fornendo un apporto calorico massimo di circa 60Kcal (agrumi);
- zuccherina: contiene più del 15% di zuccheri fornendo un apporto calorico superiore alle 70 Kcal (fichi, banane, ananas);
- farinosa: castagne;
- oleosa: contiene un elevato quantitativo di lipidi (50-65%) e proteine (10-20%) oltre ad un discreto quantitativo di carboidrati (15-20%). L’apporto calorico è di circa 600 Kcal (arachidi, noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi).
La frutta, ad eccezione di quella oleosa, è un alimento ad alta densità nutritiva e a bassa densità calorica caratterizzata da tutta una serie di principi nutritivi in essa contenuti.
Tant'è che vi compaiono pertanto:
- Elevato contenuto di acqua (dall’80 al 96% del peso; il massimo lo ritroviamo nel cocomero)
- alto contenuto di vitamine A e C
- sali minerali come K, Mg, Fe, Ca assicurati dalla frutta e dalla verdura, nei Paesi industrializzati, per circa 1/5 delle quantità raccomandate
- fibra alimentare (cellulosa, emicellulosa e pectina)
- contenuto proteico e lipidico irrilevante
- buon contenuto di zuccheri (saccarosio e fruttosio) presenti soprattutto nella frutta polposa e zuccherina.
I nutrizionisti raccomandano in tutto di consumare in totale 5 porzioni al giorno, 2 di verdure, e tre di frutta.
La frutta infatti può essere consumata, a pranzo, a cena o anche a colazione, o come spuntino pomeridiano. Fresca o secca
Come meglio piace. Sottoforma di frullati, e anche succhi di frutta.
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Cosa mangiare prima e dopo l'attività fisica
L'alimentazione svolge un ruolo fondamentale in quanto fornisce l’energia necessaria al nostro organismo, per ottenere le prestazioni migliori durante lo sport.
La scelta del cibo, pertanto, consumato prima o dopo un allenamento sportivo, può fare la dovuta differenza, soprattutto nelle giornate molto calde.
La dieta da seguire per chi fa sport, deve includere tutti i macronutrienti necessari al fabbisogno quotidiano, come nel caso dei carboidrati, dei proteine e grassi naturali, in particolar modo quelli salutari, oltre anche a micronutrienti come vitamine e sali minerali.
È possibile assumere questi nutrienti attraverso l'amimentazione che deve comprende sempre pasta, riso, pane, patate (ricche di carboidrati), pesce e carni magre, legumi e uova (fonti di proteine), frutta e verdura di stagione (fonti di vitamine e sali minerali), latte e formaggi magri (fonti di calcio), frutta secca e olio d’oliva (fonti di grassi sani).
E poi anche acqua, che svolge un ruolo dondamentale nella linea, nell'idratazione, e smaltimento dei liquidi in eccesso. Pertanto anche nella pratica sportiva bere moltissima acqua naturale. Soprattutto se fa più caldo: 1,5-2 litri di acqua al giorno, e bere prima, durante e dopo l’attività fisica sportiva.
È possibile poi, arricchire l’acqua con del succo di limone fresco per integrarla anche con sali minerali, evitando però le bevande zuccherate.
Quanto all'alimentazione, come suggerisce anche la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X, prima dell’attività fisica, è sempre consigliabile non mangiare cibi raffinati ed elaborati, ricchi di grassi e zuccheri, così come anche un eccesso di fibre (un’insalata), poiché potrebbero compromettere le prestazioni dell'attività sportiva.
Per quanto concerne bevande energetiche, il loro consumo non è importante ai fini dell'attività sportiva, a meno che l’allenamento sia molto intenso o si svolga in condizioni climatiche estive o in ambienti caldo-umidi. Tuttavia, è fondamentale reintegrare liquidi e sali minerali durante e dopo l’allenamento, anche attraverso l’uso di integratori alimentari.
L’organizzazione dei pasti permette all’organismo di assimilare i nutrienti necessari per garantire le migliori prestazioni richieste dallo sport che si pratichi.
Per questo, è sconsigliato praticare sport a stomaco vuoto o subito dopo aver mangiato, ma è consigliabile programmare l’attività fisica quando l’organismo non è impegnato nella digestione.
Il momento ideale per organizzare gli allenamenti è circa 3 ore dopo un pasto principale sano, equilibrato e completo, oppure 1 ora e mezza dopo uno spuntino.
I cibi consumati prima dell’allenamento fisico dovranno contenere una maggiore quantità di carboidrati sotto forma di zuccheri semplici e complessi, ad esempio una fetta di pane integrale con marmellata, e non proteine.
Dopo l’allenamento, si può optare per un pasto completo che includa proteine, carboidrati e grassi, oppure uno spuntino a base di proteine e carboidrati, preferibilmente con l’assunzione di zuccheri semplici (ad esempio frutta accompagnata da un cubetto di parmigiano, affettato magro o yogurt greco).
E' meglio non saltare mai i pasti, soprattutto quando si è impegnati in attività sportive intense e allenamenti frequenti, come nel caso di padel e running
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Le uova non aumentano il colesterolo: lo dice uno studio
Il consumo abituale di uova non aumenta il colesterolo: lo dice un recente studio presentato al congresso dell'American College of Cardiology dal Duke Clinical Research Institute di Durham (North Carolina) e condotto su 140 pazienti con malattie cardiovascolari o a rischio cardiovascolare elevato.
L'obiettivo dello studio, chiamato Prosperity, era quello di poter valutare gli effetti del consumo di 12 o più uova a settimana rispetto a una dieta senza uova (meno di due uova a settimana) sui livelli di colesterolo buono e cattivo, così come su altri indicatori chiave della salute cardiovascolare.
I ricercatori hanno infatti scoperto che i livelli di colesterolo restavano simili tra le persone che consumano uova per la maggior parte dei giorni della settimana rispetto a coloro che invece non ne consumavano affatto.
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Dieta mediterranea contro stress e ansia, ma il 5% la fa in maniera errata Dieta mediterranea contro stress e ansia, ma il 5% la fa in maniera errata
Secondo una recente ricerca scientifica pubblicata su Nutrients, chi segue la dieta mediterranea mostra segni di miglioramento del proprio umore. Solo che nel nostro Paese è solo il 5% della popolazione a seguirla nella sua versione corretta. Tutti gli altri ne consumano una versione ‘fake’ fatta di pasta bianca e cibi ricchi di zuccheri.
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