Disturbi dell'alimentazione, cosa sono e come riconoscerli



In Italia, alcuni studi pubblicati rilevano che a soffrire di disturbi dell'alimentazione sono una percentuale compresa tra lo 0.2 e lo 0.8% per l’anoressia e dell’1-5% per la bulimia, in linea con i dati forniti dagli altri paese del mondo. 

Una ricerca condotta su un campione complessivo di 770 persone di età media pari a 25 anni, tutte con una diagnosi di un disturbo dell’alimentazione, che si sono rivolte ad un’associazione per lo studio e la ricerca sull'anoressia, la bulimia, i disordini alimentari e obesità ha rilevato una percentuale del 70,3% di bulimia nervosa, del 23,4% di anoressia nervosa, del 6.3% di disturbi dell’alimentazione non specificati per lo più corrispondenti a obesità. Nel campione analizzato, l’età in cui il disturbo è comparso per la prima volta è risultata compresa tra i 15 e i 18 anni, con due picchi (15 e 18 anni) che rappresentano due periodi evolutivi significativi, quello della pubertà e quello della cosiddetta autonomia, del passaggio alla fase adulta, rilevati anche in molti altri studi sul tema.

 Le persone con disturbi dell’alimentazione sono caratterizzate da atteggiamenti anomali nei confronti del cibo che inducono cambiamenti profondi nei comportamenti e nelle abitudini alimentari. Alcune manifestano un’eccessiva preoccupazione per il proprio peso e per l’aspetto fisico e mettono in atto comportamenti scorretti tali da provocare, nel tempo, seri danni alla propria salute.

I disturbi dell’alimentazione possono compromettere lo stato di benessere fisico, psicologico e sociale delle persone che ne sono colpite. Tra i disturbi più noti abbiamo:

  •  anoresia nervosa (AN), che si verifica quando una persona cerca di mantenere il proprio peso corporeo molto al di sotto della norma, facendo ricorso a digiuni e ad intensa attività fisica 
  •  bulimia nervosa (BN), che si manifesta quando una persona alterna momenti di alimentazione incontrollata (abbuffate) a momenti in cui si provoca il vomito o prende lassati, nel tentativo disperato di non far aumentare il proprio peso corporeo
  •  disturbo di alimentazione incontrollata (DAI), si verifica quando una persona sente l’impulso incontrollabile di consumare grosse quantità di cibo in poco tempo e, subito dopo, ha un’intensa sensazione di sconforto per ciò che ha fatto

Esistono poi i cosiddetti disturbi dell’alimentazione non specificati (DANS) che, pur presentando somiglianze con l’AN, la BN e il DAI, non corrispondono pienamente ai criteri diagnostici fissati per essi.

Quali sono le cause dei disturbi dell'alimentazione?


I modelli presenti nella società attuale, di persone particolarmente magre, spingono soprattutto i giovani di oggi, a cercare di somigliargli. Tuttavia, le cause di questi disturbi sono complesse ed è più corretto considerarli come il risultato di fattori genetici, biologici e psicologici che una volta scatenati da eventi ambientali particolari, danno inizio al disturbo. 

I fattori di rischio di sviluppare un disturbo dell’alimentazione sono:

  •  storia familiare in cui sono presenti persone con disturbi dell'alimentazione, depressione o abuso di sostanze
  •  critiche ricorrenti sulle proprie abitudini alimentari, l'aspetto fisico e il peso corporeo
  •  eccessiva attenzione a mantenersi magri, soprattutto se combinata con una necessità lavorativa, come accade per esempio per ballerini, modelle e atleti di alcune discipline, o con la pressione sociale
  •  tratti di personalità ossessiva, disturbi d'ansia, bassa autostima, tendenza al perfezionismo
  •  esperienze particolari, come abusi fisici e psicologici o la morte di una persona cara
  •  relazioni difficili con familiari, colleghi o amici
  •  situazioni particolarmente stressanti al lavoro, a scuola o all'università

Come capire si è in presenza di un disturbo alimentare?


Le domande poste dagli specialisti dell'alimentazione e medici di famiglia: 


  •  hai mai provato disgusto per aver mangiato fino a sentirti sgradevolmente pieno?
  •  ti è mai capitato di preoccuparti per aver perso il controllo sulla quantità di cibo mangiata?
  •  recentemente, ti è capitato di perdere più di 6 kg in un periodo di soli tre mesi?
  •  ti è mai capitato di sentirti grasso anche quando gli altri ti dicevano che eri troppo magro?
  •  te la sentiresti di dire che il cibo domina la tua vita?

Naturalemnte  a queste domande andranno aggiunti anche degli esami medici. 

Ma c'è da dire anche che i disturbi dell'alimentazione sono  disturbi psichici con importanti manifestazioni psicopatologiche e un'alta frequenza di complicanze mediche.


Come riconoscere un disturbo dell'alimentazione in altre persone


  •  saltano i pasti abitualmente
  •  lamentano di essere grassi, anche quando sono in una condizione di peso normale o addirittura sottopeso
  •  si pesano e si guardano allo specchio assiduamente
  •  ripetono continuamente di aver già mangiato o si allontanano all'improvviso per andare a mangiare fuori per evitare di farlo a casa
  •  cucinano grosse quantità di cibi elaborati ma mangiano poco o nulla di quello che hanno preparato
  •  in presenza di altre persone, mangiano esclusivamente cibi ipocalorici, come lattuga e sedano
  •  rifiutano o provano disagio nel mangiare in luoghi pubblici, tipo i ristoranti
  •  consultano siti web sull'anoressia

In genere chi ne soffre tende a nascondere il problema o mostrare un atteggiamento difensivo nei confronti delle proprie abitudini alimentari e del proprio peso e nega di stare male.


ph credit pixabay

Commenti

CATEGORIE ALIMENTARI

Mostra di più

POST PIU' POPOLARI

SITI E BLOG PARTNERS

MODULO DI CONTATTO

Nome

Email *

Messaggio *

PROPRIETA' E UTILIZZO

All Rights Reserved: è vietato qualsiasi uso delle immagini e dei contenuti di questo blog senza l'autorizzazione dell'autore. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto, non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7/03/2001.